La vocazione agricola di Pandolfa viene da molto lontano. Già agli inizi del 1700 qui si producevano miele, olio, frutti di sapore squisito, cereali antichi, lini e canape e certamente vino, tra cui il “Sanginese”, Sangiovese. Dopo un periodo di declino, oggi la terra è di nuovo viva, pronta per nuove semine.
90 ettari sono dedicati alla produzione agricola. La produzione più importante è quella del vino, ma si coltivano anche olivi e altri alberi da frutta, come cotogne, fichi, meli, nespoli, ciliegi e melograni. Le superfici seminabili sono state negli ultimi anni oggetto di un programma di fertilizzazione naturale, fatto di sovesci di favino ed erbe mediche. Stiamo sperimentando la coltivazione di erbe aromatiche e di un orto. Abbiamo una piccola fattoria con animali. Il resto del territorio è coperto da antichi boschi.
I vigneti Pandolfa comprendono 30 ettari e si trovano a quote che vanno dagli 80 ai 250 metri di altitudine, con argille che mutano di colore e complessità passando da grigio-bruno a color ocra.
I vigneti sono costituiti principalmente da Sangiovese e rappresentano un modello di coltivazione classico e ben curato, frutto della grande esperienza che questo territorio ha da secoli.
Siamo nella sottozona di Predappio, luogo storico per la viticoltura. La coltivazione del Sangiovese qui è legata alla storia di grandi famiglie di produttori, che ne hanno consentito la diffusione, selezionando ecotipi specifici a grappolo ellittico e diffondendo l’alberello e le forme di allevamento basse.
Il terreno nasce da generose argille che salendo di quota, seguendo il torrente Rabbi, diventano sempre più colorate, leggere ed intrise di minerali.
Il clima di Predappio è tendenzialmente continentale, ma salendo il crinale aumenta l’escursione termica e l’effetto marino, poiché il mare adriatico dista circa 50 km ed i venti arrivano su queste colline senza trovare ostacoli.
L’azienda vive un crescente impegno verso la sostenibilità ambientale.
Dall’agosto 2018 siamo in conversione biologica.